
L'occasione si è presentata quest'estate, quando mio marito Franco ha pronunciato le fatidiche parole:"perchè non torniamo in Sardegna quest'anno?".
Questa volta ho preteso che il viaggio si facesse a modo mio, costringendo il mio compagno a seguirmi senza poter controbattere. Per la verità il tapino, che ha dovuto subire per un'intera giornata i miei deliri nuragici, credo che alla fine abbia apprezzato la gita che io di tutto punto avevo pianificato.
Questo è lo scarno resoconto di un giorno pazzesco, passato a consultare cartine, sotto un sole cocente, nel tentativo, riuscito, di scovare luoghi che fossero degni dell'appellativo di "sito nuragico".
Santa Cristina, Paulilatino - Complesso nuragico di cui rimangono pochi resti, ma il colpo d'occhio è fantastico. Il sito è immerso in un vasto terreno ricoperto di ulivi, il che rende ancor più suggestivo l'incontro con questi granitici testimoni di millenni di storia. Quando siamo arrivati - verso le 8.45 di mattina - la biglietteria era ancora chiusa; una volta entrati abbiamo potuto visitare il complesso in piena solitudine, con la sensazione di condurre un'esperienza quasi mistica, alla quale Franco ha reagito con le seguenti parole: "Ora che abbiamo visto questi quattro sassi, dici che possiamo andare?"...
Losa, Abbasanta - Questo straordinario cono di pietra inserito in un gruppo di altre quattro costruzioni minori, rappresenta uno dei massimi documenti della civiltà protosarda e, insieme a Santu Antine di Torralba e Su Nuraxi di Barumini, è una delle espressioni più alte della tecnica costruttiva nuragica. Ciò è dovuto alla complessità e alla monumentalità delle strutture di cui è composto. Mentre mi aggiravo godendo del paesaggio con aria trasognata, mi è sembrato di intravvedere nello sguardo di Franco un seppur flebile accenno di emozione. Chissà.
È inutile dirvi che sono rimasta affascinata e profondamente turbata da questi maestosi e solitari giganti, imperturbabili depositari di secoli e secoli di accadimenti. C'erano quando noi non sapevamo neanche di esistere, e ci sopravviveranno, nei secoli dei secoli.
La vita, in quanto tale.
La maggior parte delle persone reagisce a questi posti con scetticismo, mascherando l'emozione con finta indifferenza. Più o meno come ha fatto Franco.
Lui non lo ammetterà mai, ma io credo che anche lui sia rimasto colpito.
Naturalmente non ne avrò mai la conferma, ma sono una che si accontenta...




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